Cremazioni: in crescita anche in Italia

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Negli ultimi anni nel nostro Paese si sta verificando un regolare e costante aumento nel numero delle cremazioni effettuate. La “spinta” viene soprattutto dal nord del Paese, per una questione prettamente logistica: la gran parte delle strutture adatte ad effettuare le cremazioni sono situate proprio nel nord, mentre nel centro sud salgono le richieste, molte delle quali non possono essere accolte. Se vuoi sapere come e dove è disponibile questo tipo di servizio a Roma clicca qui.

Perché proprio ora

Effettivamente quella della cremazione è una pratica disponibile da moltissimi decenni anche nel nostro Paese. Solo negli ultimi però si ha una costante crescita delle richieste. Tale da motivare la costruzione di nuovi impianti; ricordiamo che ad oggi in Italia sono disponibili ben 85 strutture per la cremazione, anche questo dato in leggero aumento rispetto alle 83 strutture del 2018. La gran parte di tali strutture si trova però nel centro nord della Penisola. Le motivazioni che portano sempre più italiani a considerare anche la cremazione tra le possibilità disponibili sono sia di tipo “logistico”, se così possiamo dire, sia di tipo morale/religioso. In passato infatti era proprio la chiesa cattolica a ostacolare questo genere di scelta. Oggi invece la cremazione è vista come una delle pratiche possibili; cui segue la deposizione in appositi loculi, presenti all’interno dei cimiteri di zona, oppure l’urna viene conservata in altro modo.

Una questione di spazio

Per certi versi chi sceglie, per i propri cari o indicando le proprie volontà, la cremazione lo fa anche per questioni prettamente ambientali. Lo spazio occupato oggi in Italia dai cimiteri è molto ampio, soprattutto se si considerano alcune metropoli con elevati numeri di abitanti. Un’urna può essere chiusa in uno spazio molto ridotto, cosa che consente di mantenere i cimiteri entro aree circoscritte, senza “togliere” spazio ad altre attività umane.

I costi di un funerale

Negli ultimi mesi è diventata una problematica particolarmente sentita anche questa: il costo di un funerale. La quesitone è stata al centro del dibattito a causa soprattutto delle direttive covid-19, attive per vari mesi nel nostro Paese, a inizio 2020. Di fatto parenti e amici non potevano prendere parte alle esequie, cosa che rendeva i funerali molto più rapidi e impersonali, senza modificare in maniera sostanziale il costo del servizio funebre. Si deve però considerare che la gran parte dei costi sono correlati alle spese sostenute per l’acquisto della cassa, per le certificazioni e la documentazione burocratica, per l’uso di fiori o di altre tipologie di addobbi. Nel caso della cremazione è possibile acquistare un’urna decorata, per poter in seguito conservare i resti del caro estinto in una teca, anche all’interno della propria abitazione.

Gestire l’urna funeraria

La legge italiana oggi prevede che le urne cinerarie siano trattate in tre modi, a seconda ella scelta dei parenti: tumulazione, in appositi loculi nei cimiteri, inumazione nella terra, sempre all’interno di un cimitero, o affidamento ai famigliari. Localmente esistono regolamenti comunali e regionali, cui è necessario attenersi. In alcune zone è possibile anche disperdere le ceneri del defunto, ma solo all’interno di apposite aree delimitate, solitamente presenti all’interno dei cimiteri.

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