Nel suo più recente rapporto sul mercato petrolifero, aggiornato con le stime di gennaio, l’OPEC ha delineato una prospettiva leggermente più debole per il 2018 a causa di una revisione modesta verso l’alto delle stime di crescita dell’offerta non OPEC, rispetto alla domanda globale, risulta essere invariata.
In effetti, dando uno sguardo al report notiamo come l’offerta non OPEC dovrebbe salire a 58,9 milioni di barili al giorno (mb / g), in espansione di +1,1 mb / g su base annua (rivisto al rialzo da 58,8 mb / g a dicembre). La domanda mondiale dovrebbe invece crescere a 98,5 mb / g, corrispondenti a +1,5 mb / giorno su base annua rispetto al periodo di confronto precedente.
Considerato quanto sopra, la c.d. “call on crude OPEC”, cioè la fornitura necessaria per bilanciare i mercati, è ora stimata a 33,1 mb / g (solo +0,2 mb / giorno su base annua in più rispetto al periodo di confronto precedente, e leggermente inferiore a 33,2 mb / giorno stimato il mese scorso.
Secondo fonti secondarie, l’offerta cumulativa del gruppo è marginalmente aumentata a dicembre a 32,42 mb / g da 32,37 mb / g del mese di novembre. Le scorte di petrolio nei Paesi OCSE hanno esteso la loro contrazione a novembre, scendendo a 2.933 milioni di barili, ma ancora 133 milioni di barili sopra la loro media quinquennale. Questi dati confermano che l’OPEC deve mantenere i suoi tagli alla produzione per la maggior parte del 2018 al fine di raggiungere l’obiettivo desiderato per gli stock globali.
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