Settimana con chiusura cauta per il petrolio

economia-1Prevale la cautela sui mercati petroliferi con le quotazioni deboli vista la forza del dollaro statunitense e vista l’incertezza perfino di un accordo in seno all’OPEC per tagliare la produzione il prossimo 30 novembre. Anche la notizia che il gigante petrolifero saudita Saudi Aramco aumenterà le forniture ad alcuni clienti asiatici rende volatile il mercato. A questo si aggiunge la flessione delle importazioni cinesi di greggio ai minimi giornalieri da gennaio che ha contribuito a penalizzare i prezzi del petrolio.

Ad ogni modo, l’evento principalmente in grado di influenzare il mercato in questi giorni è naturalmente la previsione di quel che potrebbe avvenire nel meeting di Vienna dell’OPEC del prossimo 30 novembre. Per il momento l’accordo sembra ancora reggere, ma sono sempre di più i punti interrogativi emersi negli ultimi giorni circa l’effettiva sostenibilità di una simile intesa.

Oltre alla difficoltà insita nel dover far rispettare l’accordo della riduzione delle quote produttive anche da parte di Paese che si sono riaffacciati recentemente sui mercati internazionali, e che hanno formalmente espresso il desiderio di essere “esentati” da una simile intesa, sarebbe interessante comprendere se la stima del taglio di produzione che sarà deliberato sarà ritenuta altresì sufficiente per poter permettere un congruo riequilibrio del mercato petrolifero, da tempo caratterizzato da un eccesso di offerta.

Rimarrà poi da chiarire la posizione della Russia e degli altri paesi produttori non OPEC, i quali dovranno comunque essere interessati da una possibile intesa più ampia, al fine di non pregiudicare gli sforzi in seno all’OPEC…

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