Non mancano i buoni spunti di gennaio per i mercati azionari europei, con la principale “anomalia” del listino londinese, dove il FTSE 100 ha raggiunto nuovi massimi assoluti a dispetto delle dichiarazioni del primo ministro, Theresa May, che lasciano preludere ad una hard brexit. A trascinare Londra sono stati in particolare i titoli del comparto minerario e la debolezza della sterlina, mentre a pesare invece sui listini europei sono stati i comparti auto e bancario (il primo colpito dalla nuova ondata di inchieste sulle emissioni nocive partite dall’autorità americana Epa, e il secondo penalizzato dalle attese, poi confermate nel fine settimana, sul taglio di rating sul debito sovrano italiano da parte dell’agenzia canadese DBRS che peggiora le condizioni di rifinanziamento bancario presso la BCE).
Per quanto concerne gli altri trend, rileviamo altresì come l’industria petrolifera sembra aver ritrovato l’ottimismo. Incoraggiate dal rilancio del prezzo del greggio e rafforzate dalla maggiore efficienza guadagnata nelle operazioni estrattive, le compagnie nel 2017 potrebbero cautamente ricominciare ad investire.
Buono anche l’andamento del comparto dei beni personali, che guarda con favore l’annunciata fusione tra l’italiana Luxottica e la francese Essilor, specializzata nella produzione di lenti oftalmiche. Prosegue la volatilità sul comparto auto dopo l’apertura di un’inchiesta sulle emissioni di alcuni modelli diesel del gruppo FCA da parte dell’agenzia USA per la tutela dell’ambiente EPA. Chiarimenti in merito alle emissioni diesel sono stati chiesti anche dalle autorità francesi al gruppo Renault. Qualche presa di beneficio sul comparto farmaceutico dopo le dichiarazioni di Trump, secondo cui spesso le case farmaceutiche hanno speculato sul prezzo dei medicinali.
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