Negli ultimi anni si sono affacciati al mercato moltissimi modelli di auto elettriche, ibride e plug in. Questo mercato in Italia è in forte aumento, anche oltre il 25% in più di vetture vendute ogni anno; nonostante questo dato in realtà il nostro Paese è ancora in netto ritardo rispetto al resto del mondo e anche rispetto alla sola Europa.
Perché in Italia si vendono meno auto “ecologiche”
In realtà la situazione italiana ha le sue particolarità da correlare anche all’alta diffusione di vetture a metano o a GPL, che negli scorsi anni hanno attirato soprattutto coloro che desideravano una vettura a basse emissioni ma preferivano evitare l’ibrido o l’elettrico. Solo nel corso del 2018 si è assistito al sorpasso: quest’anno sono state vendute più auto ibride che a GPL. Nel resto dei Paesi europei, soprattutto nel nord Europa, le auto a GPL o a metano sono praticamente assenti, cosa che ci rende come sempre peculiari. Nonostante quindi l’offerta ampia di auto a metano e a GPL, in Italia le auto ibride sono oggi le vetture “ecologiche” che si vendono di più. Assommando tutti i tipi di motore a basso impatto sull’ambiente, a basse e missioni, in Italia si ottengono circa il 12% delle immatricolazioni. Del resto il nostro Paese è quello in cui sono disponibili meno incentivi rispetto al resto dell’Europa. Inoltre solo lo 0,4 % delle vetture immatricolate nel 2018 era elettrico, e solo lo 0.3 era plug in.
Il timore di chi non compra l’auto elettrica
Chi decide di non acquistare un’auto elettrica in genere è preoccupato soprattutto del prezzo di queste vetture, visto che si parte da cifre non proprio economiche. Una vettura elettrica oggi in Italia costa minimo 30.000 euro, con prezzi per le vetture più amate dai clienti italiani che raggiungono tranquillamente i 35.000/40.000 euro e più. A fronte di un’automobile che può percorrere, prima della ricarica, solo qualche centinaio di chilometri. Visto che sul territorio nazionale sono disponibili numeri esigui di colonnine di ricarica, chi utilizza molto la propria autovettura e non vuole inquinare troppo predilige i modelli a metano o a GPL, o anche quelli ibridi. La novità sul mercato degli ultimi due anni è invece la versione plug in; si tratta di un’automobile configurata più o meno come l’ibrido, quindi con un motore elettrico e uno termico. Quello elettrico però non si ricarica esclusivamente attraverso l’utilizzo del motore termico, ma anche tramite il classico cavo di ricarica delle auto elettriche. Questo significa che si può utilizzare l’automobile completamente in elettrico, con la possibilità di avviare il motore termico nel caso in cui ci si trovi nell’impossibilità di trovare una colonnina di ricarica.
L’auto elettrica per chi va al lavoro
In realtà la problematica che riguarda la difficoltà a ricaricare le batterie dell’auto elettrica è più strumentale che reale. Oggi una buona parte dei modelli elettrici disponibili in commercio percorrono più di 150 km con una carica. L’italiano medio che va in ufficio percorre meno di 100 km, quindi non dovrebbe aver alcun problema a ricaricare la vettura nel parcheggio condominiale, ogni sera al ritorno dal lavoro.
Lascia un commento