Il prestito personale è una particolare tipologia di finanziamento non finalizzato. Sotto questo punto di vista occorre fare un poco di chiarezza, in quanto molti italiani non conoscono le ampie possibilità disponibili in questo ambito. Il sito http://www.prestitodipendentik.com/ è un buon punto di partenza per imparare a conoscere da vicino i prestiti personali per dipendenti, anche se questo tipo di finanziamento è aperto a tuti i cittadini italiani maggiorenni.
Un prestito non finalizzato
Con i termini “non finalizzato” si indica quel prestito per cui il debitore non indica la motivazione. Si tratta quindi di un finanziamento diverso dal muto per l’acquisto della casa o dell’automobile. La differenza principale sta proprio nel fatto che non è necessario indicare la motivazione per cui si utilizzeranno i soldi ottenuti tramite il finanziamento. Volendo li si può usare per un investimento, o anche da tenere in banca come liquidità, o per motivazioni le più varie. In questa situazione spesso le banche tendono a non concedere il finanziamento, se non dietro la presentazione delle opportune garanzie. Nel caso di un mutuo finalizzato infatti è lo stesso bene che si acquista che può essere utilizzato come garanzia: compro una casa, se non pago le rate del mutuo la banca si prende la casa. Se invece con i soldi ricevuti non compro niente, come fa la banca ad avere la certezza di ricevere il saldo di tutte le rate?
Le garanzie
Per avere questa certezza le banche richiedono delle garanzie. Percepire un’entrata fissa mensile è considerata una delle migliori garanzie possibili. Per questo motivo i lavoratori dipendenti riescono in genere facilmente ad ottenere un piccolo finanziamento non finalizzato. La garanzia è lo stipendio stesso, a volte anche sfruttando la formula della cessione del quinto. Questa locuzione indica la prassi con cui un dipendente cede alla banca un quinto del suo stipendio, ossia il 20% per dirlo in altri termini, fino a completa restituzione del finanziamento. I soldi del quinto dello stipendio non sono consegnati dal debitore all’istituto di credito, ma direttamente dal suo datore di lavoro. In pratica il lavoratore percepisce il 20% in meno, mentre le sue rate sono saldate ogni mese. Per avere maggiore certezza di restituzione del prestito la banca può anche attivare un’assicurazione sul prestito, in modo da riceverne il saldo anche in caso di licenziamento del debitore, o in caso di morte, senza rischiare praticamente nulla.
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