Ottenere un prestito non è cosa semplice, perché molti istituti di credito non sono particolarmente propensi a dare i loro soldi, soprattutto nel caso di finanziamenti non finalizzati, ossia per i quali non si specifica la motivazione della richiesta. Le cose si semplificano leggermente nel caso in cui si abbia una buona situazione creditizia e uno stipendio fisso, anche una pensione va bene. Il fatto di avere un’entrata fissa mensile è, in molti casi, una garanzia sufficiente per ottenere un finanziamento, soprattutto nel caso in cui si tratti di cifre piccole, inferiori ai 10.000 euro.
I prestiti per i pensionati
Per una banca o una finanziaria un pensionato viene considerato come un dipendente con un contratto a tempo indeterminato. Del resto stiamo parlando di un cittadino che percepisce un assegno mensile, che tra l’altro non potrà neppure essere licenziato e, per lo meno fino ad oggi, non è mai capitato che la previdenza sociale abbia “saltato” il pagamento delle pensioni a chi già percepisce questo tipo di emolumento. Quindi un pensionato è un cliente ideale per un istituto di credito, che in genere non oppone alcuna resistenza alla richiesta di un prestito, a patto che si tratti di una cifra non eccessivamente elevata, la cui entità è da valutare in base all’assegno mensile del cliente. Inoltre è importante anche notare che superata una certa età, di solito oltre i 75 anni, è probabile che la restituzione del debito sia richiesta in tempi minori rispetto a quanto proposto ad altri clienti.
Come funziona il piccolo prestito
Il piccolo prestiti per pensionati è un finanziamento di una cifra di denaro contenuta, si può arrivare fino ad un massimo superiore ai 10.000 euro, ma nella maggior parte dei casi chi richiede un piccolo prestito è alla ricerca di cifre inferiori ai 5.000 euro, che gli serviranno per saldare una bolletta particolarmente elevata, per svolgere qualche piccola opera di manutenzione ordinaria sull’abitazione o semplicemente per avere della liquidità in banca, per maggiore tranquillità personale. I tassi di interesse sono abbastanza interessanti, in genere inferiori ai 7-9%, molto dipende però dalla cifra richiesta e dal tempo di ammortamento, quindi dal numero delle rate che si dovranno pagare per saldare il prestito stesso. Prima di scegliere un finanziamento è importante anche verificare che non ci siano eccessive spese accessorie, ossia i soldi pagati per la pratica, per l’invio della documentazione, per il pagamento delle singole rate e così via. Inoltre anche per i piccoli prestiti ai pensionati alcuni istituti di credito offrono particolari condizioni, che permettono di saltare una rata all’anno, allungando il periodo di ammortamento, oppure di ricalcolare la rata dopo alcuni mesi, senza ulteriori spese per il cliente.
I prestiti ai pensionati INPS
Alcuni anni fa l’INPS ha assorbito l’INPDAP, l’ente che si preoccupava delle pensioni e degli stipendi dei lavoratori pubblici. Oggi l’INPS garantisce un trattamento particolare per quanto riguarda la richiesta di prestiti da parte dei lavoratori ex INPDAP. Come possiamo leggere sulla guida ai prestiti a pensionati INPS, tutti coloro, lavoratori o pensionati pubblici, che sono iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, possono richiedere un piccolo prestito direttamente all’INPS, tramite i moduli presenti sul sito dell’ente, o anche tramite banche che consentono questo tipo di operazione. In pratica si tratta di un prestiti non finalizzato che viene pagato tramite cessione del quinto dello stipendio. I soldi sono stanziati dall’INPS stesso, che invece di pagare totalmente l’assegno pensionistico ne detrae il 20% come restituzione del finanziamento. Le condizioni sono particolarmente interessanti, con tassi di interesse molto bassi. Del resto non esiste alcun rischio di non riuscire ad estinguere il debito.
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