BCE ridurrà gli acquisti di titoli di Stato?

economia-1Nella serata di ieri, dopo la chiusura dei mercati europei, si sono diffusi rumors (rilanciati principalmente da Bloomberg) relativi al fatto che vi sia la concreta possibilità che la Banca centrale europea possa effettivamente avviare una fase di tapering, ossia la graduale riduzione degli acquisti di titoli di Stato, prima del termine originario del quantitative easing, che è attualmente previsto per marzo 2017 (ma sul quale, in verità, ci sono numerosi voci di un possibile slittamento per almeno altri tre o sei mesi).

Le indiscrezioni, a cui è seguita la smentita dalla Banca centrale europea – che ha precisato che il Consiglio direttivo non ha discusso la riduzione del ritmo degli acquisti, hanno comunque prodotto degli effetti non certo irrilevanti, generando un po’ di turbolenza sul mercato secondario dei titoli.

L’effetto è stato evidente: le indiscrezioni hanno infatti portato importanti vendite sui titoli di stato europei, sia core che periferici, che hanno in seconda battuta spinto al rialzo anche i tassi sui Treasury. In serata, il Bund decennale è infatti salito fino a -0,043 per cento, per un livello che è il massimo da tre settimane, mentre sul mercato domestico i rialzi in termini di rendimento sono stati tra i 5 e i 10pb. Il movimento è poi in parte rientrato.

Sempre in relazione ai titoli di Stato, l’altra interessante novità degli ultimi giorni – ma relativa esclusivamente al nostro mercato – è stata la conferma, da parte del Tesoro, della volontà di lanciare un titolo di Stato extra lungo, con scadenza pari a 50 anni. Rendimento e caratteristiche non sono note, ma il tasso non dovrebbe distanziarsi più di tanto da quanto già previsto per il BTP a 30 anni.

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