Stando a quanto affermano le ultime statistiche relative all’aggiornamento dell’indice della Philadelphia Fed, nel corso del mese di giugno il valore ha corretto a quota 27,6 punti, contro il dato di 38,8 punti che era stato rilevato nel corso del periodo precedente, mantenendosi su livelli molto elevati e confermando i segnali di espansione del settore manifatturiero.
Più nel dettaglio, lo spaccato dell’indagine è sostanzialmente positivo, confermando con ordini a 25,9 punti, consegne a 28,5 punti, occupati a 16,1 punti, prezzi ricevuti a 20,6 punti. Le aspettative a 6 mesi confermano inoltre il quadro espansivo, con l’indice di attività a 31,3 punti e i sotto-indici su livelli elevati. Nelle domande speciali del mese, il 60 per cento delle imprese ha riportato un aumento della produzione nel secondo trimestre, contro il 17 per cento che prevede rallentamento; nel terzo trimestre, il 54 per cento delle imprese programma un’accelerazione della produzione.
Ancora, fra le imprese che vedono un’accelerazione dell’output, il 26 per cento intende aumentare gli occupati, il 36 per cento prevede rialzi delle ore lavorate e il 36 per cento si aspetta che la produttività aumenti. L’indagine dà indicazioni in linea con quelle dell’Empire e con la prosecuzione di una fase positiva per il manifatturiero, nonostante la debolezza vista con i dati della produzione manifatturiera di maggio, risultata in calo a maggio dello 0,4 per cento mese su mese, ben al di sotto di quelle che erano le aspettative di consenso. Il calo è determinato soprattutto dal comparto auto (- 2 per cento mese su mese), ma anche computer e elettronica hanno registrato una correzione (- 0,2 per cento mese su mese).
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