Secondo quanto afferma l’Istat negli ultimi dati statistici elaborati, la produzione industriale del nostro Paese è calata di -0,4 per cento mese su mese ad aprile, dopo essere cresciuta della stessa misura nel corso del mese di marzo. Il calo risulta essere più rilevante se viene valutato al netto dell’energia (-0,6 per cento mese su mese). A pesare sono stati soprattutto i beni strumentali (-1,6 per cento mese su mese). Tuttavia, il dato non è comunque preoccupante o degno di essere in grado di invertire la rotta valutativa, considerato che viene determinato in misura cruciale dalla distribuzione delle festività nel mese (la Pasqua è stata seguita a breve distanza dal ponte festivo della Liberazione).
In altri termini, è molto probabile che l’output possa tornare a crescere già a partire dal mese di maggio. Inoltre, ricorda un dossier curato da ISP, l’intonazione delle indagini di fiducia delle imprese nel settore manifatturiero, sia pure in calo a maggio, resta più che espansiva e coerente con una prosecuzione della fase di moderata crescita dell’attività nei prossimi mesi.
In aggiunta a quanto sopra, val la pena rammentare come a inizio anno la produzione industriale non è mai stata un indicatore particolarmente affidabile nell’anticipare l’andamento del PIL, che infatti è cresciuto di +0,4 per cento trimestre su trimestre grazie ai servizi nonostante una flessione quasi della stessa entità dell’output nell’industria. In sintesi, il dato non cambia significativamente le prospettive per l’attività economica.
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