In Francia la spesa per consumi è calata a febbraio di -0,8 per cento su base mensile da 0,6 per cento su base mensile, contro attese di consenso che prevedevano un aumento. Il dato è spiegato dal crollo dei consumi di elettricità (-10,9 per cento mese su mese da 5,1 per cento mese su mese), influenzati dalla risalita delle temperature, con il mese di febbraio che registra la temperatura più alta dal 2007, dopo che gennaio era stato il più freddo dal 2010.
Gli acquisti di beni manufatti, invece, aumentano di 2,2 per cento su base mensile da -1,1 per cento su base mensile, in particolare grazie al comparto abbigliamento e calzature (+8,8 per cento su base mensile da -3,4 per cento su base mensile). Anche i beni durevoli registrano un aumento per 0,9 per cento mese su mese dopo aver vissuto due mesi consecutivi di contrazione, sostenuti dall’accelerazione delle vendite di mobili (1,3 per cento da 0,9 per cento) e dal rimbalzo delle vendite di auto (+0,4 per cento mese su mese da -2,6 per cento su base mensile). La variazione annua rallenta a 0,5 per cento da 1,7 per cento (rivisto al rialzo di tre decimi), lasciando le vendite al dettaglio in rotta per una contrazione di -0,4 per cento trimestre su trimestre nel primo quarto dell’anno da 1,0 per cento trimestre su trimestre nel periodo precedente. Se non ci sarà un rimbalzo a marzo di almeno l’1 per cento, è possibile i consumi delle famiglie possano contribuire negativamente alla formazione del PIL dopo quattro trimestri in positivo.
Per quanto attiene gli altri principali dati macro francesi, fiducia dei consumatori a quota 100, come da consenso e dato precedente, e IPCA a/a preliminare a 1,4, come da consenso e da dato precedente.
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