Stando a quanto dimostra una recente analisi pubblicata sulla rivista Nature Geoscience e condotta dai ricercatori dell’Università di Tokyo, le forze di marea che vengono esercitate dalla Luna piena e dalla Luna nuova sarebbero in grado di incidere sullo scatenarsi dei grandi terremoti terrestri.
Lo studio – sottolinea sull’Ansa Carlo Doglioni, che è presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), evidenzia dunque “quanto è già stato dimostrato negli ultimi decenni da ricerche italiane e internazionali, e cioè che esiste un effetto astronomico che condiziona la tettonica delle placche e i terremoti”.
Naturalmente, la scoperta di tali meccanismi deve essere ancora approfondita, visto e considerato che, ad esempio, sono ignote le determinanti di tale fenomeno, sebbene si sia intuito che, prosegue l’esperto, “tutto è causato da un’alterazione della gravità terrestre dovuta alla presenza della Luna. L’effetto mareale, che causa la variazione del livello del mare che tutti conosciamo, si manifesta anche sulla terra solida: infatti il suolo si innalza e si abbassa di 30-40 centimetri due volte al giorno, anche se noi non ce ne accorgiamo perché la lunghezza d’onda di questa oscilazione è di 5.000-6.000 chilometri”.
Se tale effetto ha la sventura di manifestarsi in un’area critica, dove si è accumulata molta energia e il gradiente di pressione è vicino al punto di rottura, l’effetto astronomico sarebbe in grado di costituire la classica “goccia” che fa traboccare il vaso, scatenando quindi il terremoto.
I ricercatori giapponesi hanno confermato tali valutazioni ricostruendo l’ampiezza delle forze di marea nelle due settimane antecedenti gli eventi sismici avvenuti nel mondo negli ultimi 20 anni con magnitudo pari o superiore a 5.5, confermando la correlazione statistica tra forze di marea e grandi sismi.
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