Essere genitori al giorno d’oggi è un’impresa complicatissima. Oltre alle difficoltà di farsi spazio nel mondo del lavoro, per le donne che diventano mamme si aggiunge la problematica dell’accesso ai servizi. In Italia, solo il 13,5% dei bambini di età inferiore ai tre anni viene preso in carico dai servizi, con una percentuale ben al di sotto del target europeo, che prevede invece il 33%.
Il lavoro di mamma è quindi particolarmente complicato per le donne in carriera. Da uno studio condotto da Save The Children, è emerso che la difficoltà delle donne di conciliare il proprio lavoro alla famiglia si ripercuote spesso sul benessere dei più piccoli. In questo scenario, si sono collocate numerose interruzioni del rapporto di lavoro, mentre in molte dichiarano di essere state costrette a lasciare per via degli impegni familiari.
La crisi ha colpito in maniera particolare le mamme straniere e quelle sole, con una percentuale del 28,5% e un elevato rischio di povertà. La disoccupazione incide in maniera pesante sulle donne che si sono fermate al diploma, con un tasso molto più elevato dei coetanei di sesso maschile che invece riescono a farsi spazio in maniera più agevole nel mondo del lavoro.
Le più fortunate possono scegliere il tempo parziale – concesso su richiesta dal datore di lavoro – così da poter dedicare mezza giornata alla famiglia. Le meno fortunate, invece, dovranno farsi carico di spese aggiuntive per asili nido oppure lasciare i figli in custodia ai nonni.
La problematica rimane comunque e si acuisce nel caso di mamme in cerca di lavoro. Se per le già assunte si apre la possibilità del part time, le mamme che vogliono farsi largo nel mondo del lavoro la difficoltà diventa doppia. La strada per l’adeguamento agli standard europei è ancora lunga e – purtroppo – essere madri e lavorare e ancora considerato un problema.
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