Prezzi petrolio nuovamente in crescita

Nella giornata di ieri i prezzi del greggio sono cresciuti nuovamente rispetto alle quotazioni precedente, spinti dalle dichiarazioni del segretario generale dell’OPEC Mohammad Barkindo, il quale ha affermato che l’OPEC sta cercando di espandere il numero di Paesi che potrebbero partecipare al prossimo accordo finalizzato a limitare l’output.

A questo punto, i fondamentali della domanda e dell’offerta si stanno allineando in maniera più positiva tanto che, secondo le stime OPEC, la domanda globale crescerà di +2,0 milioni di barili al giorno nella seconda parte del 2017, accelerando il consumo degli inventari globali.

Nella giornata di oggi invece è probabile che i mercati finanziari possano concentrarsi sugli aggiornamenti mensili dell’offerta e della domanda, rilasciati dall'(EIA, nel suo report mensile. Domani, l’IEA pubblicherà invece e la sua relazione mensile sul mercato petrolifero e il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti pubblicherà il suo report sull’offerta agricola mondiale e il report sulla stima della domanda.

Sempre in relazione al petrolio, ieri il Fondo monetario internazionale (FMI) ha abbassato la sua previsione del prezzo del petrolio del 2017, basata su una media dei prezzi di Brent, Dubai e WTI, a un livello di 55,28 dollari per barile in 2017 (-3,8 per cento rispetto alle stime di luglio) e 50,17 dollari nel 2018 (-0,3 per cento da luglio) citando come elemento una forte crescita della produzione statunitense, una prospettiva più attenuata sulla domanda mondiale e inventari persistenti. Nel suo scenario, il FMI ha definito i rischi dei prezzi come “equilibrati”.

Infine, il ministro del petrolio dell’Iraq ha ordinato alle società petrolifere nazionali di completare le riparazioni sul gasdotto Kirkuk al porto mediterraneo di Ceyhan, danneggiato dai sabotaggi dei militanti dell’ISIS.

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