Dollaro poco mosso in attesa delle decisioni della Fed

fomcIn ottica Forex, il dollaro statunitense appare essere poco mosso dopo i rialzi che lo hanno visto, lunedì scorso, toccare il massimo a 10 mesi sullo yen. Gli operatori attendono infatti il verdetto della Federal Reserve previsto tra poche ore, dando credito ad un probabile rialzo dei tassi, come largamente atteso e oramai scontato anche dalle quotazioni del dollaro. I riflessi sull’euro/dollaro saranno di un probabile rientro sotto 1,06 vista anche la posizione espansiva della BCE.

Insomma, i margini di deprezzamento dell’euro sembrano esservi, ma riteniamo comunque che non siano così forti come venne auspicato qualche settimana fa. Oramai il mercato ha già assorbito e data per certa la scelta della Fed, e dunque incursioni sotto quota 1,05 saranno lievi e temporanee.

Per quanto concerne invece le commodity, i prezzi sono in calo dopo l’aumento delle scorte USA registrato dall’API (American Petroleum Inst.) e dopo che l’IEA (International Energy Agency) ha stimato che a novembre, i paesi aderenti al Cartello, hanno prodotto 500.000 barili al giorno in più rispetto alla stima ufficiale OPEC: un movimento speculativo, in vista del taglio dei livelli di produzione di greggio previsto dal 1 gennaio prossimo. Anche in questo caso, però, giova ricordare come tale evidente comportamento speculativo sia stato già scontato dal mercato in tempi meno sospetti. Più di una volta, in passato, i membri dell’OPEC non hanno rispettato le quote produttive a loro assegnate. Pertanto, il focus degli operatori per il 2017 diventa proprio questo concetto: ratificato l’accordo sul taglio della produzione è necessario che venga rispettato per vedere rialzi duraturi sul prezzo del petrolio.

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